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  • Immagine del redattoreML Marketing & Siti web

SPIA I TUOI COMPETITOR E RUBA IL LORO TRAFFICO


Ammettilo:

Anche tu, almeno una volta, ti sei chiesto come mai siti simili al tuo riescono a ottenere molto più traffico rispetto a te. Soprattutto se il tuo sito è nuovo di zecca e ti ritrovi a competere con delle pietre miliari della tua nicchia.


Gli argomenti trattati sono gli stessi, magari i tuoi articoli sono anche più approfonditi, la grafica del sito più curata e l’impegno al massimo.


Ma niente, il tuo traffico non decolla.

E se… riuscissimo a rubare il loro traffico?


Tranquillo, niente mossa sleale. Niente attacchi DDoS, non distruggeremo i loro server e sarà tutto perfettamente etico.


Il segreto è un altro: per conquistare la vetta di Google e ottenere così tanto traffico, i tuoi competitor hanno sicuramente fatto analisi, A/B test e ottimizzazioni che richiedono soldi e tempo. Ecco, noi andremo a rubare queste loro strategie già convalidate e le andremo ad applicare al nostro blog.


In questo modo potremo posizionarci più in alto di loro, evitare (o almeno, limitare tutto il lavoro sporco di analisi e testing) e “ruberemo” non solo il loro traffico ma anche i loro lead e il loro posizionamento.


Per fare tutto ciò avremo bisogno dell’aiuto di alcuni strumenti e di applicare qualche tecnica di SEO copywriting nei nostri articoli.

Quello che faremo si articola in 3 step principali:

  1. analizziamo la concorrenza e le strategie che hanno messo in atto

  2. creiamo una strategia migliore e ottimizziamo i nostri contenuti

  3. e infine… rubiamo il traffico!

Pronto/a ?

Vai partiamo!


Di cosa parliamo in questo articolo?


A) Spiare i competitor step by step


B ) Come rubare (eticamente) il traffico dei tuoi competitor


Spiare i competitor step by step

La prima parte del nostro lavoro sarà quello di “spiare” i competitor in modo da intercettare (e ricalcare) le loro strategie.

Iniziamo dall’analisi competitiva.

L’analisi competitiva

Se c’è una cosa che viene spesso trascurata quando si decide di creare un blog è l’analisi competitiva, ossia fare un’analisi approfondita dei competitor sia per sfruttare le loro strategie più performanti, sia per creare dei contenuti più efficaci dei loro.


Se ci pensi, dovrebbe essere una cosa piuttosto naturale: come puoi elaborare una strategia di marketing o scrivere un contenuto più efficace di quello della concorrenza e posizionarti meglio se non sai nemmeno cosa i competitor hanno già scritto e come stanno lavorando?


Ho lavorato su moltissimi blog e troppo spesso ho notato che i brand generalmente hanno due approcci opposti verso i competitor che però portano allo stesso risultato, ossia quello di rimanere sempre un passo indietro.


Questi approcci sono:

  • ignorare totalmente la concorrenza. Occhio non vede, cuore non duole, no? La risposta fornita è sempre “Che ce ne frega di quello che fanno gli altri. Noi facciamo il nostro. E lo facciamo meglio” (meglio de che se non sai nemmeno cosa stanno facendo?)

  • essere ossessionati dalla concorrenza, osservare ogni loro piccola mossa e cercare di copiare tutto quello che fanno, dal template del sito ai testi delle landing page ma questo significa duplicare un contenuto e non certo crearne uno migliore. E si rimane una spanna dietro.

La prima pagina di Google, e ancora più nello specifico, le prime 3 posizioni dei risultati di ricerca sono anche le più ambite.


E ce lo rivelano anche le statistiche sul blogging: il 95% degli utenti non va mai oltre la prima pagina dei risultati di ricerca di Google e il 33% di tutti i click sono destinati proprio ai primissimi risultati di ricerca.

È proprio per questo che quando abbiamo un blog, dobbiamo puntare più in alto possibile.


Per prima cosa utilizzeremo quindi degli strumenti di digital marketing che ci permettono di estrapolare dati e numeri riguardo i nostri competitor e le keyword per le quali vogliamo posizionarci. Vedremo tutto tra un attimo.


Dopo che abbiamo i dati, andremo a traslare ciò che abbiamo ottenuto direttamente sul nostro blog in modo da implementare e potenziare tutto ciò che funziona e ottimizzare ciò che invece non porta i risultati sperati.


Una volta fatto questo, continueremo a monitorare il nostro posizionamento finché, piano piano, non ruberemo letteralmente il traffico dei nostri competitor.

Adesso che hai chiaro tutto il nostro piano, è il momento di metterlo in pratica. Iniziamo!


Tool per spiare i competitor

La prima cosa da fare è preparare il terreno di gioco e la prima domanda che dobbiamo porci è: Come analizzare i competitor, i loro contenuti e le loro strategie?


Lo possiamo fare semplicemente con l’aiuto di alcuni tool che se hai un blog dovresti conoscere bene, come ad esempio Seozoom, Answer the Public o Ubersuggest.


In genere però io utilizzo Semrush, il mio tool SEO preferito e che utilizzo per ottimizzare ogni aspetto dei miei blog. Io uso la versione a pagamento ma puoi utilizzarlo in modo totalmente gratuito nella sua versione limitata.


In questo articolo utilizzeremo quindi quasi sempre Semrush, dal momento che ha al suo interno tutte le funzioni che ci serviranno.

Se non hai ancora un account, appena lo crei ti chiederà se vuoi provare gratuitamente la versione estesa per 7 giorni.

Ti consiglio di accettare e di disdire eventualmente l’abbonamento prima dello scadere dei 7 giorni. In questo modo puoi utilizzare in modo completo tutte le funzioni di analisi, scaricare tutti i dati che ti serviranno per ottimizzare il tuo blog e senza che ti verrà addebitato alcun importo.


Quando i 7 giorni sono terminati, potrai comunque continuare a utilizzare Semrush per tutto il tempo che vorrai in modo del tutto gratuito, anche se le funzioni saranno più limitate e non potrai fare più di 10 ricerche al giorno.


Come identificare i propri competitor

Oltre a essere uno dei migliori strumenti SEO in circolazione, Semrush ti permette di fare una meticolosa analisi della concorrenza, scoprire innanzitutto chi sono, quali sono le loro pagine meglio posizionate e quali sono le loro principali keyword.

Una volta fatta questa prima analisi, possiamo andare a studiare più a fondo i contenuti e le strategie dei competitor e creare nuovi contenuti o ottimizzare quelli già presenti sul tuo blog in modo da farli salire sempre più in alto nella SERP di Google.


Per prima cosa, vai sulla tua dashboard di Semrush e crea un account.

Attiva anche la prova gratuita delle funzioni premium (così abbiamo più funzionalità a disposizione per una settimana) e disattivala subito dopo, se non hai intenzione di acquistare il tool.


Adesso hai due opzioni:

  • conosci già i tuoi competitor

  • non conosci ancora i tuoi competitor.

Ecco come procedere:

Se non sai ancora chi sono i tuoi competitor, sul menu a sinistra vai su Analisi della concorrenza > Ricerca organica e digita il tuo sito web nella barra di ricerca. Come risultato avrai la lista dei tuoi competitor organici e il loro posizionamento, ossia i principali siti web che competono per le tue stesse keyword. Clicca adesso sul dominio che vuoi analizzare.


Se sai già chi sono i tuoi competitor, vai sul menu a sinistra e clicca su Panoramica dominio e inserisci il dominio del tuo competitor.

semrush per vedere i competitor
Semrush

In entrambi i casi, ci troviamo adesso sulla pagina della ricerca organica, dove possiamo estrapolare tutti dati e le informazioni che ci serve sul nostro competitor #1.

Inizia lo spionaggio! ; )


Spiare i competitor con Semrush

Per praticità (dal momento che è ricchissimo di dati) io farò la ricerca mettendo Millionaire.it come probabile competitor.

Ecco la schermata che ci apparirà.

Quali sono quindi i dati interessanti che possono servirci a rubare il traffico di Millionaire?

  • hanno 30.900 keyword posizionate

  • hanno un traffico di circa 62.600 visitatori organici

  • abbiamo estratto tutte le principali keyword organiche, che possiamo andare ad analizzare separatamente

  • sappiamo quali sono le pagine principali, ossia quelle che ricevono maggior traffico.

Sempre sul menu a sinistra, puoi adesso selezionare Analisi della concorrenza > Analisi traffico per avere un’analisi più approfondita anche sul pubblico.

Non importa che farai questo passaggio per ogni competitor. Puoi infatti inserire fino a 3 domini dei competitor per fare un unico confronto.


Adesso che abbiamo questi dati, andiamo a vedere più da vicino come utilizzarli per rubare il traffico dei tuoi competitor.


Come rubare (eticamente) il traffico dei tuoi competitor

Una volta che abbiamo estrapolato tutti i dati più importanti che ci servono per analizzare i competitor, è arrivato il momento di attuare la nostra strategia di creazione e ottimizzazione dei nostri contenuti.

Per riuscire a rubare il loro traffico dovremo fare un lavoro su più fronti. Vediamo tutte le azioni che dobbiamo intraprendere.


Crea un contenuto migliore… anzi, IL migliore

Da Semrush, fai una ricerca di keyword e scarica tutte le migliori parole chiave del tuo competitor.

Puoi anche selezionare Analisi della concorrenza > Gap di keyword per vedere nel dettaglio per quali parole chiave si è posizionato il tuo competitor e tu no.

E adesso come procediamo? Semplice (almeno in teoria ): creiamo un contenuto migliore, un articolo più efficace di quello dei competitor.

Puoi farlo ad esempio creando un contenuto più lungo, maggiormente informativo o semplicemente più recente e aggiornato.

Una volta che hai scelto la keyword per la quale vuoi posizionarti, fai una ricerca su Google proprio su quella keyword e apri tutti i primi 10 risultati di ricerca di Google cercando di capire il taglio dell’articolo, la lunghezza del testo, l’utilizzo o meno di immagini e video…


Cerca dei pattern comuni. Se sono tra i primi 10 risultati di ricerca, sicuramente hanno qualcosa che a Google è piaciuto. Devi riuscire a capire cosa.

Mi raccomando anche di fare sempre questo tipo di ricerche in una finestra anonima, in modo che la SERP non sia influenzata dalle tue ricerche precedenti.


Puoi anche ottimizzare il lavoro sempre utilizzando Semrush, utilizzando il SEO Content Template (che trovi sempre nel menu a sinistra, sotto la tab Content Marketing) che ti aiuta a scrivere il contenuto per il tuo blog in chiave SEO a partire dalla sola keyword.


Dopo aver inserito una o più parole chiave, Semrush analizzerà infatti automaticamente i primi 10 risultati di ricerca su Google e genererà automaticamente un modello del tuo articolo, con tutti i suggerimenti per riuscire a posizionarti nei primi risultati, come ad esempio:

  • la lunghezza consigliata

  • il punteggio di leggibilità che dovresti ottenere

  • le keyword correlate da includere

  • quali backlink che dovresti ottenere

  • … e così via.

I primi risultati spesso si trovano lì da molto tempo. E spesso sono articoli di 1000 parole non aggiornati dal 2006.

In questo caso, scrivi un contenuto più lungo, più approfondito, più aggiornato e soprattutto più fresco. Vedrai che si posizionerà in fretta.


Consiglio da 1000 punti: come rendere il testo più approfondito di quello dei competitor?

Un segreto di Pulcinella semplice semplice ma che funziona alla grande è di inserire nel tuo articolo la risposta alle domande frequenti e le ricerche correlate di Google.


Se voglio ad esempio scrivere un articolo sulla keyword “Alimentazione del cane”, oltre ad analizzare i primi 10 risultati di ricerca, implementa anche le risposte che trovi nel box di Google “Le persone hanno chiesto anche” e “Ricerche correlate”.

La stessa ottimizzazione ma dei contenuti esistenti puoi farla sempre con Semrush andando nella tab SEO del menu a sinistra e scegliendo On Page & SEO Tech > On Page SEO Checker.

Da qua ti basta mettere il link dell’articolo che vuoi ottimizzare e Semrush ti darà molti suggerimenti a partire proprio dall’analisi degli articoli nelle prime posizioni.


Bene, adesso quindi non ti resta davvero che fare una ricerca dei primi risultati a partire dalla tua keyword research e iniziare a scrivere (o ottimizzare) il tuo contenuto in base ai suggerimenti che ti hanno dato Semrush e lo stesso Google.


Utilizza le longtail keyword

Le longtail keyword, in particolare quelle a bassa concorrenza, sono spesso il passe-partout per le prime posizioni nei risultati di ricerca di Google.

Se non conosci ancora questo termine, ti faccio un piccolo recap.

Le longtail keyword, o parole chiave a coda lunga, sono delle parole chiave generalmente più lunghe (>3 parole) delle cosiddette “keyword secche” e molto più specifiche.

Ti faccio un esempio.

  • “Yoga” è una keyword secca, altamente competitiva e molto difficile da posizionare

  • “Come far passare il mal di testa con lo yoga” è una longtail, una keyword a coda lunga, con molta meno competizione e più semplice da posizionare nei primi risultati.

Le statistiche parlano chiaro: il 70% degli utenti cerca delle longtail su Google e il motivo è abbastanza intuitivo. Su Google si effettuano infatti delle ricerche specifiche: come fare per, cosa fare se, perché…

Pensaci un attimo. Vai sulla tua cronologia delle ricerche di Google, controlla le tue ultime ricerche.

E proprio in merito a questo, ascoltami bene. Voglio davvero darti un consiglio davvero prezioso che dubito troverai altrove. Prima di pensare come un blogger, come un algoritmo di Google o alle vendite, pensa come un utente.


Tutti siamo utenti di Google. Pensa alle tue ricerche, pensa ai risultati che ti hanno deluso, pensa a quelli che ti hanno soddisfatto. Questo è il vero risultato che devi ottenere.

Scrivi sempre il contenuto che tu per primo vorresti leggere. È il migliore consiglio (poco SEO e tanto LOVE) che posso darti.


Ottieni (e ruba!) i backlink

Un contenuto ben scritto e ottimizzato non è sicuramente l’unico fattore che conta per il posizionamento.

Ci sono infatti tanti aspetti che Google tiene in considerazione e uno di questi, uno tra i più importanti addirittura, sono i backlink che il tuo articolo riceve.

Oltre a migliorare il tuo posizionamento, i backlink sono importantissimi anche per aumentare l’autorevolezza di un brand, soprattutto quando il link proviene da grandi blog e testate, sia per ottenere traffico di qualità verso il nostro sito web.

Ci sono molti modi per ottenere nuovi backlink:

  • organici, ossia di persone che hanno trovato i tuoi contenuti interessanti e decidono di linkarti nei propri contenuti

  • scrivendo guest post per altri blog

  • chiedendo l’aggiunta o la sostituzione di un link. Ti spiego meglio tra un attimo cosa intendo.

Vediamo tutti questi tre punti più nello specifico.


Backlink organici

Poco da dire: una persona legge un tuo contenuto e lo linka come approfondimento alle sue risorse. Lo faccio spesso anche io spesso nei miei articoli.


Mi piace dare un quadro più specifico possibile di ogni argomento quindi linko altre risorse per approfondire dei temi che ho accennato. Proprio nel paragrafo qua sopra, se clicchi sul link della parola “backlink” (chiamata àncora o anchor text), ti aprirà una risorsa di approfondimento sui backlink scritta da wpbeginner.com.


In questo caso, WPbeginner ha ottenuto un backlink dal mio blog, non perché me lo ha chiesto ma perché ho trovato questa risorsa particolarmente interessante per approfondire un tema che non ho ancora trattato sul mio blog.


Backlink da guest post

Un altro modo per ottenere backlink è quello di scrivere guest post, ossia un contenuto che scriviamo per il blog di un altro sito web della nostra nicchia (ma anche di nicchie diverse), solitamente appunto in cambio di un backlink verso il nostro sito.

Farlo è molto semplice: ti basta fare una ricerca dei blog appartenenti alla tua nicchia (puoi farla anche tramite la ricerca dei competitor con Semrush) e contattarli chiedendo di ospitare un tuo articolo sul proprio blog.


Aggiunta e sostituzione di link: la tecnica del grattacielo

L’ultimo modo per ottenere backlink che voglio presentarti è quello di chiedere che un link venga aggiunto o sostituito in una risorsa già esistente.

È una tecnica molto conosciuta dai SEO e viene chiamata Tecnica del Grattacielo.

Ecco di cosa si tratta.

Diciamo che hai trovato un articolo su internet che parla di come costruire tavolini di legno (esempio totalmente a caso). Al suo interno spiega le differenze di costruzione con i vari tipi di legno. Ora, diciamo che tu abbia scritto un articolo su come costruire tavolini di legno di faggio.

Questa potrebbe essere un’ottima risorsa di approfondimento per quell’articolo e in questo caso potresti contattare il blogger in questione dicendo: “Ehi, ottimo articolo! Sai che ho scritto proprio un articolo di approfondimento sul tema? Che ne dici se aggiungi un link alla tua risorsa?”.

(Ok, magari scrivilo più carino di così ma il succo è questo).

Ogni giorno ricevo di email proprio così. Spesso però il link potrebbe non essere gratuito quindi preparati a una trattativa.


Potresti anche trovare un articolo che linka già una risorsa ma che non è così approfondita come la tua o non è aggiornata oppure è stata eliminata e restituisce un errore 404.

Anche in questo caso, puoi chiedere al sito in questione di sostituire il link di approfondimento con il tuo articolo. E anche in questo caso, potrebbe non essere gratis.


Per conoscere quali articoli ricevono backlink e da chi, ci torna in aiuto Semrush.

Ti basta infatti andare sul menu a sinistra > Creazione link > Analisi backlink e poi clicca sulla tab backlink per analizzare tutti i backlink di un dato articolo in modo da trovare lacune e opportunità.


Questo è il risultato che otterrai.

E puoi farlo non solo per il dominio principale ma per ogni pagina o articolo dei tuoi competitor.


Aumenta la velocità del tuo sito

Che la velocità di un sito sia fondamentale per il ranking di un sito è ormai una cosa risaputa.

È quindi fondamentale sapere come ottimizzare la velocità del nostro sito e ridurre i tempi di caricamento.

Anche su questo, Google è stata molto chiara: un sito lento aumenta notevolmente il bounce rate, ossia la frequenza di rimbalzo.


Fonte: Google/SOASTA Research, 2017


Le persone non hanno pazienza, soprattutto quando si parla di internet.

Se infatti un utente fa click sul tuo sito ma i contenuti ci mettono un’eternità a caricarsi (e per un’eternità intendo 7-10 secondi), inevitabilmente quella persona chiuderà il tuo sito e aprirà il prossimo risultato di ricerca.


Ed ecco che chi si è posizionato dopo di te ha rubato il tuo traffico proprio perché aveva un tempo di caricamento minore. È esattamente questo quello che devi fare.

Essere più veloce dei tuoi competitor.


Prima di farlo, devi però sapere quanto è veloce il tuo sito e quanto quello dei tuoi competitor. Puoi scoprirlo in modo semplice semplice grazie a uno strumento che Google mette a disposizione gratuitamente: il PageSpeed Insight.

Vai quindi sul PageSpeed e digita il tuo dominio e quello dei tuoi competitor. Adesso lancia l’analisi.


Come vedi dallo screen qua sotto, come risultato non avrai solo la velocità ma anche una serie di consigli e suggerimenti per ottimizzare il tuo sito, sia nella versione desktop che in quella mobile.


Cerca di ottimizzare sia da desktop che da mobile ma ricordati che il valore più importante tra i due è sicuramente il mobile.

Segui quindi passo passo i suggerimenti di Google e ottimizza il tuo sito in modo da diventare più veloce di tutti i tuoi competitor.


Utilizza Google Ads

Se stai pubblicando degli annunci a pagamento sul tuo sito web, dovresti conoscere bene anche le campagne e le parole chiave a pagamento dei tuoi competitor.

Anche in questo caso può esserci d’aiuto Semrush e il suo rapporto di Ricerca di Advertising.


Ti basta infatti andare su Ricerca di adverising dal pannello a sinistra. Il rapporto ti mostrerà tutte le parole chiave per le quali il tuo competitor sta facendo delle sponsorizzate.


In questo modo hai una panoramica delle keyword da utilizzare.

Se vuoi ottenere migliori risultati, non dimenticare di creare anche degli annunci migliori.

Puoi vedere quelli dei tuoi competitor dalla tab Testi annunci.


This is the end

Spiare i tuoi competitor può farti riuscire tranquillamente a rubare non solo il loro il traffico ma anche i loro backlink e il loro posizionamento.


E non solo è una pratica assolutamente legale ma anche etica e regolare, degna dei migliori SEO. Alla fine, i primi posti di Google sono limitati e solo i migliori possono accedervi.

E tu vuoi essere tra i migliori, no?


So che questo argomento scende un po’ nei tecnicismi e io ci ho messo tutto il mio impegno per spiegare queste tecniche nel modo più semplice possibile.


Ma se hai ancora dubbi, domande o ti servono ulteriori delucidazioni, scrivimi pure qua sotto nei commenti. Sarò felice di darti una mano!


SI! E' ORA CHE IL TUO BUSINESS DECOLLI!!!

E' ORA CHE LA TUA AZIENDA LAVORI CON RAGAZZI CHE FACCIANO VERAMENTE PARTE DEL TUO PROGETTO. PROFESSIONISTI CHE DANNO IL GIUSTO VALORE AD UNA COLLABORAZIONE CON IL TUO BRAND E NON TI TRATTINO COME UN NUMERO ED IN MANIERA FREDDA!


ED E' ORA CHE TU SPENDA IL GIUSTO E NON CIFRE ESORBITANTI PER LAVORI RIDOTTI ALL'OSSO!


ML




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