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Immagine del redattoreML Marketing & Siti web

COME CREARE UN E-COMMERCE SU SHOPIFY? TUTTI I PASSI DA SEGUIRE DALL'INIZIO ALLA FINE



Shopify è la strada giusta per chi vuole aprire il proprio e-commerce in modo semplice, veloce e senza grossi investimenti iniziali.

Tutto questo senza rinunciare alle performance e personalizzazione del sito.

Ma come è possibile?

Shopify è semplicemente il più semplice e veloce sistema per creare e-commerce: non serve essere un programmatore ed è davvero intuitivo da utilizzare, in circa 1 ora puoi essere online con i tuoi prodotti.


Contando anche che l’investimento iniziale è davvero basso.

Anzi, a dirla tutta hai 14 giorni gratis in cui potrai testare il tuo prodotto sul mercato per poi decidere se ne vale la pena continuare con il tuo progetto.

Non sono qui per convincerti che gli e-commerce sono sempre un ottimo investimento ma se hai aperto questo articolo significa che c’è un’idea che corre tra i tuoi neuroni e ti ci vorresti buttare a capofitto.


E ti consiglio davvero di fare questo salto!

Che tu sia interessato a Shopify o ad un’altra piattaforma ti consiglio comunque di continuare a leggere.

Questo perchè non mi soffermerò solo sul funzionamento di Shopify ma farò anche un confronto con altre piattaforme molto utilizzate.


Prima di partire vorrei parlarti però di alcuni dati statistici:

Entro il 2022 le vendite globali di e-commerce arriveranno a 400 miliardi di dollari (Nielsen) ma, se analizziamo il tasso di conversione, in Italia, attualmente è del 0,99% ed è tra i più bassi in Europa (ECommerce Europe).


In poche parole possiamo dedurne che la crescita dell’utilizzo dello shopping online da parte dei consumatori è in crescita ma in Italia siamo ancora un po’ indietro rispetto Shopify mondo.

Questo perché?


Devi tener presente che l’italiano medio si fida ancora poco dell’acquisto online.

Lo sai, te lo diciamo sempre: “non puoi controllare le cose che non dipendono da te”

Ma, se sei un addetto al marketing, puoi attuare strategie per aumentare la fiducia di tuoi eventuali clienti.


In ogni caso questo dato è significativo per dedurre che abbiamo un enorme margine di crescita e miglioramento.

E non ti sto parlando di ipotesi.

Infatti, tra il 2017 e 2018 c’è stata una crescita del 18% sul fatturato Shopify Italia (casaleggio associati) ed è stato notato che i consumatori acquistano sempre più spesso da smartphone (PwC).


Questa crescita, seppur più lenta rispetto ad altri paesi di Shopify mondo, ci offre uno scenario davvero interessante.

Ecco perché ho voluto soffermarmi su questi dati.


Per farti capire quanto questo settore sia in crescita e che questo è davvero il momento giusto per lanciarsi, per fare quel passo che hai sempre avuto timore di fare.

Ecco, questa guida completa è pensata proprio per seguirti passo passo nella creazione e nella scalata del tuo e-commerce.


Ok, sei pronto!?

Andiamo...



Cos’è Shopify?

Shopify è la piattaforma più avanzata che ti permette di aprire, personalizzare e gestire il tuo e-commerce senza competenze tecniche particolari, infatti non sarà necessario conoscere i linguaggi di programmazione.


O meglio, conoscere i codici può essere utile per estendere alcune funzionalità di Shopify.

Ma non preoccuparti perchè penserò a tutto.


Per quei passaggi specifici che necessitano di codici troverai tutto spiegato in questa guida.

Resta il fatto che stiamo parlando di una procedura non obbligatoria, in quanto Shopify è un software SaaS (software as a service), ciò significa che ti viene fornita una piattaforma con tutto ciò che serve per partire con il tuo e-commerce, costantemente aggiornata e con un assistenza no stop.


Shopify pensa a tutto chiedendo in cambio un canone mensile ed una % sul tuo transato.

Ok, ma cosa posso vendere con questa piattaforma?


Con Shopify puoi vendere prodotti fisici, digitali ed offrire servizi e puoi usarlo anche per integrare il tuo negozio fisico, per fare affiliate marketing o dropshipping.

Più tardi vedremo come.


Shopify è una delle piattaforme per creare e-commerce più diffuse al mondo e dati alla mano troviamo più di 1 milione e 700mila store aperti in 175 nazioni.

Oltre al numero in sé la cosa sorprendente è che nel 2020, ogni 20 secondi, uno store conclude la sua prima vendita.


Non è tutto.

Nel 2019 invece i secondi erano 52: stiamo parlando di una crescita davvero interessante.

Si ok, ma io vorrei sapere com’è la situazione in Italia.

Ecco qui.



Ti do subito un consiglio: non limitarti ad osservare i numeri senza trarne una conclusione.

Guardando questi dati ci rendiamo conto che:

  1. eravamo davvero indietro rispetto i nostri vicini Europei;

  2. stiamo crescendo senza sosta.

Noi crediamo sia davvero il momento giusto per agire nell’ambito e-commerce.

Ok, ho capito che è il momento giusto per aprire un e-commerce, ma perchè devo scegliere proprio Shopify?


1. E’ una piattaforma “Ready to go”: significa che in circa 1 ora i tuoi prodotti sono online per la vendita.

2. Perfetto per la validazione sul mercato: parliamo di un prezzo irrisorio in confronto ad un e-commerce che ha la necessità di un programmatore e non dimenticarti dei 14 giorni di prova gratuiti in cui puoi iniziare a capire se il tuo business può prendere una piega giusta.


La validazione sul mercato ti permette di capire se il tuo prodotto funziona e se vale davvero la pena investire nel progetto.

Sarebbe un bel rischio investire in un sito e-commerce per un prodotto che ancora non sai se andrà bene o male e credo sia proprio questo il motivo che ti ha fermato fino ad ora, o sbaglio?


Con Shopify non hai rischio di grosse perdite.

Spendere meno in fase di lancio ti permette sia di ridurre eventuali perdite ma anche di reinvestire sulla piattaforma quella cifra risparmiata inizialmente, sempre se decidi di continuare.


3. Sicurezza e web-hosting: trattandosi di una piattaforma gestita in cloud non dovrai mai preoccuparti di installazioni, aggiornamenti, bug di sistema ed eventuali down, perché gestisce tutto Shopify.

Essendo un sistema chiuso il livello di sicurezza è più alto rispetto ai competitor. Infatti quando crei il il tuo account (dopo vedremo come) ti verrà fornito già un hosting e dominio, senza dover uscire dal programma, è tutto nel pacchetto.


4. Non servono competenze tecniche: semplice, veloce e customizzabile grazie ai temi proposti e alle numerose app, senza necessità di conoscere codici di programmazione o essere un super smanettone di computer.



5. Estremamente ottimizzato per le vendite: Shopify è una macchina da vendita, punto.

Ti mette a disposizione tantissime app per l’analisi dei dati, monitorare le spedizioni, aumentare conversione, creare newsletter…e tanto altro!

Anche perchè se ci pensi Shopify vuole che tu venda il più possibile poiché si prenderà una % per ogni tua vendita, ma non spaventarti sono cifre contenute, più tardi lo vedremo assieme.


6. Assistenza sempre presente: non ti dovrai preoccupare di bug o altri problemi tecnici perché è presente un supporto 24/24 7/7 365/365 tramite call centre, chat live o email.

Per non parlare della vastissima community pronta a scambiare consigli per migliorare sempre di più il proprio e-commerce.


7. Prova gratis e pricing: 14 giorni gratuiti in cui puoi provare a lanciare il tuo e-commerce e, solo se deciderai di continuare, potrai scegliere il pacchetto più adatto alle tue esigenze.

Ma ora basta chiacchiere, entriamo nel vivo di questa piattaforma.


Ma ora basta chiacchiere, entriamo nel vivo di questa piattaforma.


Shopify: come funziona?

Uno dei punti di forza di Shopify è che non richiede installazione di nessun software sul tuo server ma ti basterà creare account che personalizzerai in modo davvero semplice e veloce.

Tra poco ti farò vedere come.


Dopo aver creato il tuo account potrai scegliere un tema, installare le app che ritieni utili, inserire i tuoi prodotti e compilare alcune impostazioni del tuo e-commerce e, andare online!

Questo è il minimo indispensabile per poter iniziare a vendere e davvero, non mento quando ti dico che ti ci vorrà circa 1 ora.

Ma ti dirò di più.


Potrai anche collegare Facebook, Instagram e Google: in questo modo avrai la possibilità di creare ads collegate direttamente al tuo e-commerce.

Per gestire il tutto è sufficiente un computer e addirittura potrai controllare ed evadere i tuoi ordini semplicemente dall’app.

Sei pronto?


Creazione account

Ok, finalmente partiamo a creare il tuo account!

Ma prima lascia che ti dica una cosa.


Posso capire che iniziare un nuovo progetto possa spaventare e proprio per questo è bene cercare di avere più informazioni possibili e tastare il terreno attorno.

Prima di partire a bomba con il proprio progetto dovrai analizzare il mercato e valutare alcuni aspetti, proprio per partire con il piede giusto:


indicatori da valutare prima di aprire un ecommerce

Come vedi dallo screenshot qui sopra dovrai iniziare con il chiederti quali sono le abitudini di acquisto del cliente target della tua nicchia: preferiscono acquistare fisicamente in punti vendita oppure online?


Se sai che preferiscono acquistare offline non è detto che tu non ti debba lanciare in questa sfida, anzi, potresti essere proprio tra i primi che decide di dare una svolta al mercato.

E questo significherebbe dare anche una svolta al tuo portafoglio.


Sta a te capire quali sono i limiti per cui questa nicchia non acquista online e lavorarci per aumentare la loro fiducia nell’acquisto dal tuo sito.

Se acquistano online sarà importante sapere anche attraverso quale mezzo acquistano: desktop, mobile, app? conoscere il tipo di percorso che fa il tuo target ti permette di attuare la miglior strategia di ads e di retargeting per ripescare chi aveva abbandonato il tuo sito.


Assicurati anche che il servizio di spedizione che hai scelto sia affidabile e che copra bene le aree territoriali, questo aspetto è davvero importante per rendere ottimale la customer experience e il cliente non ci penserà due volte e tornerà ad acquistare.

Un cliente soddisfatto è un cliente fidelizzato.


La fiducia che il consumatore ha verso di te e verso l’acquisto online sono elementi essenziali a cui dovrai lavorare ed investire.


La cultura del risparmio non è un aspetto secondario per l’e-commerce: nei paesi dove sono più attratti dal risparmio le persone acquistano maggiormente online perchè attratti dagli affari e dalle promozioni: con questi clienti funziona molto bene la leva del risparmio e dell’affare.


Infine non dimenticarti di studiare a fondo il mercato nel quale vuoi posizionarti: il confronto con i tuoi competitor è davvero essenziale. Analizzare i loro punti di forza e di debolezza ti permetterà di creare una strategia di marketing ideale.

ok let's go!


Come prima cosa registrati a Shopify

Inserisci quindi i tuoi dati e crea la tua pagina.

Una volta creato ti si aprirà la tua dashboard principale.

Questa è la prima schermata che vedrai una volta registrato il tuo store.

A sinistra hai tutto il menù: è davvero molto intuitivo ma comunque assieme vedremo le varie voci.


E ora che ho creato il mio account come si procede?

Inizia a compilare le impostazioni principali del tuo e-commerce.

Clicca su impostazioni e ti si aprirà questa pagina:

Nelle impostazioni generali dovrai inserire tutti i dati che riguardano lo store come per esempio le sedi di stoccaggio, sede legale ecc.

In pagamenti invece dovrai inserire le modalità di pagamento che intendi accettare nel tuo store.


Su questo argomento ci torneremo meglio più tardi.

Nelle impostazioni di notifica dovrai decidere come vuoi gestire le notifiche che arriveranno ai tuoi clienti, come per esempio la conferma di un ordine, la conferma di pagamento, il tracciamento delle spedizioni, ecc


Quando arrivi nella sezione di email marketing ti consiglio di flaggare il doppio opt in: in questo modo all’utente arriverà una mail in cui dovrà confermare l’iscrizione.

Questa è una best practice che sicuramente ti può aiutare ad avere una maggior qualità degli utenti iscritti perché, se hanno accettato la conferma dell’iscrizione, sono realmente interessati e le tue email avranno un rischio minore di finire nelle caselle spam.


Nell’impostazione di lingue e traduzione potrai decidere se vuoi che il tuo e-commerce venga tradotto automaticamente da Shopify nelle lingue che imposti te.

Molto comodo, ma attenzione: ti consiglio di andare a controllare che la traduzione sia corretta perchè essendo uno strumento di traduzione automatica potrebbero esserci degli errori anche se, al 99%, viene fornita una traduzione revisionata in Italiano.

Continua a scrollare il menu impostazioni…


Nella sezione del check-out invece dovrai decidere cosa accade all’utente in questa fase, molto delicata.

Puoi per esempio impostare la richiesta di creazione di account (facoltativi o obbligatori), numero di cellulare o email, insomma, potrai richiedere svariate informazioni e azioni al tuo cliente, utilissime per il retargeting.


Però attenzione, fai una scelta ponderata.

A volte, queste richieste, potrebbero portare a diminuire il tasso di conversione.

Questo accade perché ci sono utenti che non amano dover inserire alcune loro informazioni oppure hanno fretta e decidono di abbandonare il carrello.


So che può sembrare un’azione quasi esagerata, ma accade realmente soprattutto con quei clienti che stanno acquistando d’impulso oppure che non sono poi così convinti dell’acquisto.

Se noi andiamo ad allungare e ad inserire distrazioni in una fase così delicata come quella del check out rischiamo di perdere davvero tante opportunità di conversione.


Queste piccole cose aumentano la tua credibilità e professionalità agli occhi del tuo target.

Nella sezione di fatturazione invece andrai ad inserire i dati di fatturazione e contabilità, modalità e costi di spedizione e consegna, potendo impostare anche la consegna gratuita sopra un tot di spesa.


Questo è molto importante per alzare lo scontrino medio.

Credo che chiunque, almeno 1 volta, abbia aggiunto pezzi al carrello per arrivare alla spedizione gratuita, o mi sbaglio?


Dovrai anche inserire dati legali del tuo e-commerce come le imposte, gestione dei canali di vendita e potrai gestire e creare collegamenti con altri store.

Ricordati di compilare ogni impostazione e salvare ad ogni passaggio.

Come puoi vedere è tutto molto semplice ed intuitivo ma ho voluto fare comunque una rapida panoramica.

Ora però passerei oltre e concentrarci su argomenti un po’ più complessi.


Scelta del tema Shopify


Ok, ti sei registrato e hai compilato le impostazioni generali, ora iniziamo a customizzare il tuo sito.

La prima cosa da fare è adattare il tema al tipo di business e prodotto che vuoi vendere.

Questo non è un aspetto da sottovalutare.

Il tuo sito dovrà essere accattivante e le impostazioni del tuo layout dovranno far capire cosa vendi e chi vendi.


Voglio farti un esempio.

Un sito che vende cancelleria per le aziende dovrà essere diverso rispetto ad uno che vende costumi da bagno di moda, giusto?

Se io provassi a vendere i costumi da bagno di marca con l’impostazione di layout della cancelleria andrei a sminuire il mio prodotto che magari ha anche un prezzo elevato ed è quindi per una clientela che ha alte aspettative.


Ora che ti ho spiegato l’importanza della customizzazione del tuo e-commerce, vediamo cosa fare.

Nella dashboard di Shopify dirigiti nel menù a sinistra e clicca su negozio online.

La prima voce che troviamo è proprio “tema”.


Quello che ti consiglio è di utilizzare il tema che Shopify ti fornisce di default perchè è possibile renderlo attraente e assolutamente personale integrandolo con diverse app.


Se proprio non sei pienamente soddisfatto del tema di base puoi comunque scegliere temi gratuiti o anche a pagamento.

Nello store ne trovi davvero tanti e li potrai filtrare anche in base al tipo di prodotto che vendi.


Creazione dello store online

Ma come faccio effettivamente a creare il mio store?

Sempre nel menù a sinistra clicca su negozio online.

Del tema ne abbiamo già parlato, quindi andiamo avanti.

Questa piattaforma ti da anche la possibilità di creare il tuo blog.


Tramite il tuo blog potrai anche creare dei pixel per analizzare il tempo che l’utente passa su un determinato articolo, facendo scattare un evento ed ottimizzando così le campagne.


Con questa tecnica avrai la tua custom audience e potrai fare retargeting proponendo articoli legati al tema di quell’articolo, proprio alle persone che lo hanno letto.


In questa sezione puoi anche creare le pagine prodotto che sono molto importanti quando abbiamo intenzione di indirizzare alcuni utenti ad un determinato prodotto e non alla home del sito.

Vero che anche all’interno del catalogo troviamo il prodotto singolo con la sua descrizione ma, creare una pagina dedicata soffermandoti su immagini e un copy più lungo e persuasivo, può davvero cambiare i risultati di conversione.




Su navigazione invece potrai organizzare tutta la parte del main menu e footer menu, adattando e organizzando il tuo sito nel migliore dei modi.

Mi ripeto.

Customizza il tuo sito per i tuoi clienti e non per te: sono loro che comprano e solo loro che devi attrarre.


Inserimento e gestione prodotti


Ora che hai attrezzato il tuo negozio andiamo a riempire gli scaffali.

Per aggiungere i tuoi prodotti vai sempre nel menu a sinistra e clicca su prodotti.


Clicca quindi su aggiungi prodotto.

Ti si aprirà una pagina in cui dovrai inserire:

  • nome del prodotto;

  • descrizione del prodotto: ricordati che il tuo obiettivo è vendere. Per questo ti consiglio vivamente di testare diverse descrizioni persuasive in modo da capire quella più performante per il tuo target;

  • contenuti multimediali: foto e video dovranno essere belle ma anche utili alla conversione;

  • prezzo:

    • di confronto (pieno)

    • effettivo (sconto);

  • quantità: che si aggiorneranno automaticamente ogni volta che viene fatto un ordine ma, per necessità, potrai modificarle anche tu manualmente.


Se si tratta di un prodotto fisico dovrai flaggare più in basso la voce “questo è un prodotto fisico”.

Ma, se hai intenzione di vendere un prodotto digitale dovrai installare in Shopify l’app “digital downloads” che ti permette di creare, nella thank you page, un download del tuo prodotto digitale, come ebook per esempio.


Continua e fai attenzione a compilare tutti i campi, come informazioni doganali e il paese di origine.

La sezione dedicata alla SEO invece ti permette di vedere e modificare l’aspetto che il tuo prodotto avrà quando compare nei motori di ricerca.

Ricordati che il tuo prodotto, in una pagina di Google per esempio, è un pesce in mezzo al mare e per questo dovrai fare in modo di attrarre più persone possibili a cliccare proprio sul tuo.

Salva.


Una volta salvato sulla destra ti chiederà altre informazioni come lo stato del prodotto (preliminare o attivo) e potrai anche inserire i tuoi canali di vendita.

Ma la cosa davvero interessante è l’organizzazione che puoi dare ai tuoi prodotti dividendoli in collezioni e in tag.

Ricordati che le collezioni hanno una suddivisione verticale i tag orizzontale.

Cosa significa?


Che ciascun prodotto può appartenere ad una sola collezione e avere uno o più tag. Non dovrai impostare il tuo e-commerce in modo che un prodotto possa essere assegnato a più di una collezione

Lo so sembra uno scioglilingua ma ora ti faccio un esempio.

Se apri un negozio di abbigliamento e accessori di moda avrai diverse collezioni: uomo, donna, bambino e così via.


I tag saranno per esempio: autunno-inverno, primavera-estate, mare, cerimonia… è chiaro come il tag “autunno-inverno” appartiene a tutte quelle collezioni dove c’è almeno 1 prodotto autunno-inverno.

In questo modo se il cliente cerca prodotti autunno-inverno, vedrà tutte le collezioni con tale Tag.


Al primo inserimento in automatico vedrai “collezioni home page” perchè non hai ancora creato nessuna collezione.

Per creare una collezione vai nel menù a sinistra > prodotti > collezioni.


In questo momento dovrai inserire il nome e la descrizione della collezione, e attenzione, non del prodotto singolo.

Dovrai ripetere questa operazione per tutte le collezioni che intendi creare.

Quando inserirai nuovi prodotti puoi decidere se inserirli all’interno della collezione in maniera manuale o dinamica: il sistema li inserisce automaticamente se corrispondono alle condizioni che hai impostato tu.


Ricordati di aggiungere immagini e/o video e clicca su salva.

La sezione dell’inventario invece ti permette di vedere la quantità di tutti i prodotti che sono all’interno del tuo magazzino e modificarne le quantità.

Potrai anche collegare il fornitore al tuo magazzino in modo che quando ti arriva la merce potrai trasferirla automaticamente con un click.


Ma ora ti sgancio la bomba.


In check-out abbandonati vedrai la lista dettagliata dei clienti che hanno abbandonato il carrello dandoti la possibilità di applicare una strategia di retargeting mirata per recuperare proprio quei clienti.

Puoi recuperarli con ads, sms, WhatsApp, email…con qualsiasi dato che ti hanno lasciato.


È come se fossero già tuoi clienti, non farteli scappare!


Nella sezione “clienti” invece hai l’elenco delle persone che hanno fatto almeno 1 acquisto da te con tutte le loro informazioni

Questo elenco potrai importarlo ed esportarlo per qualsiasi cosa ti possa servire.

I dati degli utenti e dei tuoi clienti valgono oro.

Potrai fare analisi di mercato e creare campagne marketing sempre più mirate ed efficaci.

E ti dirò di più.


Puoi creare ads dinamiche ad altissima conversione, arrivando anche ad utenti che non ti conoscono, collegando il catalogo di Shopify con quello di Facebook.

Come fare?

Ti anticipo che ci sono 2 procedure:

  1. procedura standard

  2. utilizzare l’app Flexify

Iniziamo dalla procedura standard one-click per installare il tuo catalogo su Facebook.

Come prima cosa dovrai installare l’app di Facebook su Shopify e collegare il tuo account: attenzione a collegare l’account collegato alle pagine della tua attività.


Shopify ora ti chiederà le autorizzazioni per poter agire: clicca su continua.

Ti si aprirà una schermata in cui ti vengono mostrate tutte le varie configurazioni che potrai effettuare:


Come prima cosa ti chiederà di poter accedere al tuo account business manager.

Più tardi ti spiegherò meglio.

Clicca ora nella seconda riga “catalogo”.

Rinominalo con il nome del catalogo che vuoi collegare e clicca su continua.


Fatto!

Come ti avevo anticipato è una procedura molto semplice e veloce.

Ora ti consiglio di configurare anche tutte le altre voci: Instagram, Facebook e i Pixel.

In questo modo lascerai a Shopify un controllo tale da poterti rendere la vita davvero più facile per ogni procedura di interazione.

Ma andiamo avanti.


Voglio parlarti anche di una seconda procedura, in quanto, fino a poco tempo fa, era l’unica strada possibile (se non conosci i codici di programmazione) in quanto Shopify non metteva a disposizione un collegamento così rapido con Facebook, come quello che ti ho appena spiegato.


Andiamo quindi a vedere come possiamo collegare il nostro catalogo a Facebook grazie all’app Flexify.

Entra in Shopify > app > cerca e installa Facebook e Flexify.


Ti anticipo che questa app ha anche delle versioni a pagamento: la versione free ti consente comunque di sincronizzare fino a 1000 prodotti effettuando un aggiornamento ogni 24 ore, quindi per partire va benissimo.

Una volta installata generiamo il primo feed che dovrai collegare a Facebook selezionando la collezione che ti interessa.

Una volta che clicchi su “genera il primo feed” vedrai un link, il “main feed”, copialo.

Apri Business Manager > impostazioni > origine dei dati > cataloghi > aggiungi:


Una volta che clicchi su crea catalogo ti verrà chiesto di selezionare il pixel da impostare.

Una volta fatto clicca su carica.


Ora però dovrai aggiungere elementi al tuo catalogo.

Clicca quindi aggiungi elementi e scegli l’opzione di caricamento: chiaramente avendo installato questa app scegli “feed programmato” perchè, gli altri metodi di caricamento come per esempio Excel, non si aggiornano automaticamente.


Ora dovrai inserire il link che avevi copiato in precedenza dall’app:

Clicca quindi “origine dei dati” e nella sezione di configurazione del feed incolla l’URL.

Oltre che il collegamento con Facebook hai anche la possibilità di collegare il tuo catalogo Shopify a Google.

Hai presente quei box con le immagini in alto nella pagina Google?

Ecco, adesso ti dico come fare.


Come primo passo dovrai installare l’app di Google su Shopify, come abbiamo fatto in precedenza con Facebook.

Ora fai attenzione.


Ti si aprirà una pagina con una panoramica per vedere se tutti i requisiti del negozio sono soddisfatti: controlla e correggi eventuali errori altrimenti non potrai pubblicare su Google.

Una volta fatto questo passaggio devi andare su Google Merchant, configurare l’account e aprire la pagina dedicata al tuo e-commerce.


Una volta fatto questo dovrai tornare nuovamente su Shopify, aprire l’app di Google e collegare i due account:

A questo punto ti verranno chieste altre informazioni, dopodiché potrai salvare.

Tra massimo 5 giorni il tuo store sarà operativo su Google.

Facciamo un passo ulteriore.

Nel momento in cui i tuoi prodotti saranno attivi non farai altro che collegare Google Merchant con Google Ads:


In questo modo potrai creare campagne di advertising su Google collegandole direttamente al tuo sito.

Semplice ed efficace, non credi?


Metodi di pagamento: scegli i più adatti


Shopify offre centinaia di canali di pagamento, con caratteristiche diverse tra loro: costi, regolamenti e utilizzi in diversi paesi.


Quindi, prima di prendere una decisione, ti consiglio di analizzarli bene tutti.

Ogni metodo può essere più o meno adatto per il tuo tipo di business ma è davvero importante perchè ti permette di accettare, in modo sicuro, i pagamenti dei tuoi clienti.


Ma ti permette anche di risultare credibile e professionale agli occhi dei tuoi clienti, e questo è davvero importante.

Il costo del metodo di pagamento dipende solo ed esclusivamente dal metodo stesso, Shopify non aggiunge costi.


Esistono 3 tipi di metodi di pagamento:

  • hosted: o “canali di pagamento con re indirizzamento”. Significa che il cliente al momento della conclusione dell’ordine viene portato sulla pagina del provider del pagamento e una volta terminato viene reindirizzato un’altra volta sul tuo sito, per la fase finale del check out;

  • self-hosted: l’e-commerce acquisisce i dati che li invia al pagamento esterno facendo così elaborare il pagamento al di fuori del tuo sito;

  • non-hosted: il sito acquisisce ed elabora lui stesso il pagamento. Questo è un metodo usato nelle grandi aziende poiché serve molta manutenzione e un tecnico che si dedichi ai frequenti aggiornamenti.

Prima di procedere ci tengo a precisare che Shopify ti fornisce la possibilità di vendere un tuo prodotto anche con Bonifico Bancario.

In questo caso, a differenza di transazioni digitali come un pagamento con Carta di Credito o PayPal, Shopify non trattiene una % sulla vendita.


Shopify prezzi e piani


Come vedi dallo screenshot qui sopra Shopify ti mette a disposizione 3 piani, e ci tengo a dirti subito una cosa: non guardare esclusivamente il costo perchè quello che dovrai fare è una valutazione in base al tuo fatturato.

Mi spiego meglio.


Come vedi dal piano Basic, Shopify si trattiene il 2% di commissioni per ogni vendita che verrà effettuata sul tuo e-commerce, invece, per i piani successivi, abbiamo un 1% e un 0,5%.

Quindi, quando ti sarai reso conto che il tuo business ormai è partito e il fatturato si sta alzando ti consiglio di fare un paio di conti per valutare lo step successivo del piano.


Questo perchè, con il risparmio sulle commissioni tra i piani, potresti riuscire a fare l’upgrade senza spendere più di prima, anzi, in alcuni casi parliamo anche di un vero risparmio.

Senza tener conto che comunque, salendo di livello, hai delle funzioni aggiuntive che non trovi nel livello inferiore.


Ma quindi, quali sono i motivi che devo tenere in considerazione per passare da piano a piano?

  1. Funzionalità: è davvero importante, se vuoi scalare, avere la reportistica del tuo e-commerce più completa possibile, quindi ti consiglio di passare al piano “Shopify” appena ti sarà possibile.

  2. Fatturato: non deve comunque essere l’unico parametro da tenere in considerazione.

  3. Sconto: Shopify ti fa uno sconto del 10% o 20% se paghi annualmente o direttamente i 2 anni di abbonamento, devi quindi valutare, in base al tuo business plan, se ti convenga pagare annualmente l’abbonamento. Anche in questo caso potrebbe succedere che tu possa addirittura risparmiare e permetterti il piano superiore a quello che avevi pensato di fare.

Se vuoi cambiare piano non ti devi preoccupare del tuo credito già pagato, perchè rimane comunque disponibile nel tuo portafoglio virtuale.

Esiste anche un piano ancora più economico: Shopify lite.

Si tratta di un piano per i merchant che vendono di persona oppure per aggiungere semplicemente un “Buy Button” ad un sito.


Anche per questo piano sono previste le funzionalità base come report, gestione ordini e gestione clienti, ma non è possibile creare un e-commerce.


Aspetti tecnici della piattaforma Shopify

Non ci sono scuse.

Chi vuol fare marketing seriamente deve saper leggere ed interpretare i dati e soprattutto sapere quali azioni eseguire per migliorare le performance: ottimizzare, scalare, andare a ROI e superare ogni successo che è già stato raggiunto.


“I record sono fatti per essere battuti” Michael Schumacher


Shopify sa bene quanto i dati di analisi siano essenziali e proprio per questo ti mette a disposizione una dashboard.

Ora infatti andiamo a vedere dove leggerli, come interpretarli e a cosa ti possono servire.

Vai quindi nel menu a sinistra e clicca su Analisi > Dashboard:


In questa pagina puoi vedere tanti dati utili come fatturato, tasso di conversione, clienti abituali (cioè la % di quanti primi clienti tornano ad acquistare) ecc.


Un’opzione davvero interessante è che inserendo degli intervalli di date vi farà un confronto dal quale riuscirete a capire, tramite % positive (verde) o negative (rosse), dove state crescendo oppure dove state peggiorando.

Sono soprattutto quelle % in rosso che devono attirare la tua attenzione: analizza, cerca di capire perché quei dati sono peggiorati e intervieni.


Testa per ottimizzare, sempre.

Scendendo vedrai anche la situazione vendite: i prodotti più popolari, da che nazioni vengono effettuati gli acquisti, quante vendite sono state concluse grazie alle strategie di marketing (recupero carrello ecc) e da dove arriva il tuo traffico.

Insomma, dati davvero indispensabili per andare a ROI.


Puoi anche personalizzare i dati visualizzati nei tuoi report: nel menu a sinistra clicca “report sulle vendite” e ti si aprirà una pagina in cui potrai inserire le voci dei dati che ti interessa confrontare creando una tabella personalizzata:


Ci tengo a dirti una cosa.

Ciò che è importante non è il dato in sé, ma è significante invece la sua interpretazione.

Quindi, come devo utilizzare questi dati per ottimizzare?


Ti sto dicendo che non basta guardare che la percentuale sia verde o rossa.

Mi spiego meglio con un esempio.

Nello screenshot sopra, puoi vedere che le sessioni in negozio sono ad un -19% ma abbiamo un tasso di conversione a +30%.

Cosa significa?


Che sono diminuite le visite ma è aumentate la qualità delle visite stesse: significa che concludono acquisti il +30% degli utenti rispetto a prima.

Per me è un dato positivo perché significa che sto targettizzando il mio pubblico sempre meglio, che sto colpendo le persone giuste ma che dovrò far qualcosa per aumentare le visite.

Ah, quasi dimenticavo.


Una cosa davvero importante è integrare i dati di Shopify con i dati di Google Analytics e il tracciamento eventi di Google Tag Manager.

Tra poco ti mostrerò come fare.

Questo ti permette di trovare il collo di bottiglia (come per esempio quello indicato con la x rossa nello screenshot qui sotto).


Analizza, scava, cerca il luogo in cui le persone non concludono l’acquisto e trova il motivo per cui non cliccano il tasto “paga” e migliora quell’aspetto per far concludere il check out a più persone possibili.


Non demoralizzarti.

Non devi ragionare pensando “ho un problema” ma cambia il tuo mindset pensando “questa è un’opportunità di miglioramento”.

Ti faccio un altro esempio.


Se noti che il traffico proveniente dalle ads di FB non crea carrello, cosa fai? ti disperi per il budget usato e blocchi tutte le ads?

Assolutamente no.


Cercherai di lavorare sulle pagine prodotto legate alle ads di Facebook, testando tantissime opzioni fino a trovare quella perfetta per portare il tuo pubblico alla conversione.

Tutto chiaro ora?

A fra l'altro ci sono alcuni tool molto interessanti per l'analisi dei comportamenti degli utenti( io gli darei un occhiata ; ) tipo Yandex metrica, Lifetimely e BeProfit.


Shopify e SEO


Come abbiamo già visto puoi creare il tuo blog direttamente su Shopify.

Questo ti permette di generare traffico tramite i motori di ricerca grazie alla SEO.

Facendo un passo indietro facciamoci una domanda:


Come fonte di traffico è meglio la SEO o le Ads?


Intanto, per chi non lo sapesse, una fonte di traffico è l’origine del flusso degli utenti che visitano il tuo sito web.

Questi flussi possono essere organici (ricerca diretta su Google o FB) o a pagamento (Google ads e Facebook ads per esempio).


In poche parole possiamo avere 2 tipi di domanda:

1. consapevole: l’utente sta cercando attivamente un prodotto e noi gli proponiamo il nostro.

In questa situazione, secondo la nostra esperienza, puoi creare ads con Google shopping per esempio;

2. latente: l’utente non sta cercando attivamente un prodotto ma manifesta degli interessi e noi li intercettiamo interrompendo la sua navigazione per proporgli prodotti inerenti ai suoi gusti.

Le ads che ti consiglio di fare sono principalmente quelle sui social networks che ti permetteranno anche di creare una relazione con i clienti e utenti che ancora non ti conoscono.


Ma chiariamo subito una cosa.

La migliore fonte di traffico non esiste ma sicuramente esiste il miglior modo per sfruttarle.

Questo perchè devi agire con cognizione di causa e trasformare ogni tua fonte di traffico nella miglior fonte di traffico per il tuo e-commerce, in base al tuo prodotto e al tuo target.

Chiaramente, prima di capire quali sono le tue fonti di traffico più performanti, devi conoscerle tutte e testare:


Sia chiaro che le ricerche su Google non sono tutte uguali:


1. navigazionali: l’utente affianca al nome del prodotto che cerca il brand es: “vestito nero Zalando”.

Non pensare a posizionarti così in questo momento, deve essere sì la tua stella polare ma non un punto di partenza;


2. transazionali: il cliente cerca informazioni per concludere un acquisto che ha intenzione di fare es: “scarpe nere vendita online”.

In questo caso la SEO è importantissima e devi assolutamente ottimizzare le schede prodotto.


3. informazionali: l’utente non vuole comprare ma cerca informazioni generiche per risolvere un suo problema, come per es: “come pulire i denti del cane”


In questo caso la SEO e il tuo blog giocano un ruolo estremamente importante, crea quindi articoli utili agli utenti che saranno reindirizzati al tuo e-commerce.

Ci tengo a specificare che il traffico organico può comunque arrivare anche dalle community dei social. Sicuramente parliamo di numeri ridotti ma comunque potrebbe essere davvero interessante nel momento in cui abbini ads di retargeting a questi utenti che ti hanno ricercato.


Proprio per questo motivo devi creare un piano editoriale coerente, offrendo un valore che possa creare una relazione con il tuo pubblico.

Lo sai, te lo diciamo spesso: crea relazione e fiducia e i prodotti si venderanno da soli.


Ok, ma per fare questo è chiaro che tu debba essere a conoscenza delle performance lato SEO del tuo e-commerce e soprattutto sapere come e dove migliorare.

Come si fa?


La strada migliore è collegare, al tuo Shopify, Google Search Console: strumento gratuito che ti consente di migliorare notevolmente la tua analisi SEO.

Ora ti spiego come.


Essendo un tool utile a trovare un punto di incontro con Google ti aiuterà a migliorare l’indicizzazione e il posizionamento del tuo sito nei motori di ricerca.

Questo è possibile perchè ti indicherà se, e dove, le tue pagine hanno degli errori che non permettono un indicizzazione o posizionamento ottimale.

In pratica ti vengono segnalati problemi ed errori, dandoti la possibilità di correggerli con le indicazioni che ti vengono fornite direttamente dal tool.


Quando configuri questa console vedrai anche una schermata che ti indica quali sono le parole chiave con il quale vieni trovato all’interno dei motori di ricerca.

Ok, ora però sporchiamoci le mani.

Entra quindi in Google Search Console.

Tra poco ti parlerò anche di Google Tag Manager e Google Analytics e, nel momento in cui andrai ad installare e connettere a Shopify queste piattaforme, Google riconoscerà in automatico la tua proprietà, proprio grazie a questi strumenti.


Serviranno circa 3 giorni di tempo, in cui Google analizza il tuo sito, per restituire dei risultati.

Ma c’è un’operazione che puoi fare subito: aggiungere la sitemap.

Sai cos’è?


Si tratta della mappa del tuo sito. In pratica è un file che viene generato da Shopify contenente tutte le pagine del tuo sito (home, pagine prodotto, schede prodotti, categorie..)

Clicca quindi su sitemap:


Immagino che in questo momento tu non veda nessuna sitemap inviata, giusto?

Basterà tu l’aggiunga manualmente.

Ora ti dico io come fare.

Devi aggiungere la dicitura standard di Shopify che è: “sitemap.xml”:


Clicca invia e tra qualche giorno potrai tornare e vedere le analisi che Google avrà fatto sul tuo sito e-commerce.


Ci tengo farti vedere una parte davvero interessante: il rendimento.

Clicca quindi su rendimento, a sinistra nel menù di Google Search Console e, selezionando un intervallo di date, ti verranno mostrate le analisi del tuo sito e cioè l'andamento in crescita o meno dal punto di vista SEO.


I dati di prestazione che puoi vedere sono:

  • Click totali: quante persone tra le impression hanno cliccato il tuo sito

  • Impression: quante volte le persone hanno cercato su Google ed è apparso il tuo sito tra i risultati

  • CTR: è la % dei click/impression. Per farti un’idea posso dirti che un 19,8% è decisamente alto.

  • Posizione: è la posizione media che ha guadagnato il tuo sito con una ricerca diretta su Google tramite le tue parole chiave.

Come sempre, quello che ti consiglio di fare, è di sporcarti le mani e quindi di analizzare tutto il tool, voce per voce.


Ma lascia che ti dica una cosa.

Nel marketing digitale è davvero essenziale non muoversi per intuizione ma analizzare tutti i dati per riuscire a prendere decisioni strategiche in merito e andare a ROI.


Ma ora procediamo e guardiamo un assieme la sezione miglioramenti, che trovi sempre nel menu a sinistra:


Quello che ti dice Google in questa parte è davvero interessante ed estremamente utile.

Ti indica il numero di errori, che ti consiglio di risolvere immediatamente.

Nella parte affianco invece, “valide con avvisi”, sarai avvertito quando viene trovato qualcosa di anomalo ma che Google non sa se effettivamente si tratta di errori.


In questo caso sei tu che devi valutare se sono errori che puoi sistemare oppure se puoi validarli perché non si tratta di veri errori.

Mi spiego meglio con un esempio.


Se non hai inserito una data di scadenza di una promozione del tuo sito, perchè hai deciso tu di non inserirla, approva senza farti troppe domande. Se invece si tratta di una dimenticanza correggi l’errore e in automatico Google non ti darà più questo avviso.

Utile, vero?

La SEO nel tuo blog è sicuramente un aspetto molto importante, ma voglio specificare un concetto: la cosa più importante da fare per la SEO è ottimizzare le schede prodotto.

“Beh ma aspetta, la SEO come fonte di traffico è nettamente meno potente delle ads a basso costo”


Se la pensi così ti stai sbagliando di grosso.

So bene che la SEO è spesso sottovalutata, anche se è un metodo di posizionamento che esiste praticamente da sempre.

Non ti sto dicendo di abbandonare le ads, attenzione.

Ma se non te ne intendi di SEO siediti e ascoltami bene, ti darò le informazioni base che devi assolutamente adottare.


E vedrai che mi darai ragione.

  • keyword research: non devi impuntarti su parole super competitive, molto utilizzate e molto generiche perché non farai altro che aumentare la difficoltà nel posizionamento.

Se invece scegli parole più specifiche, meno generiche utilizzerai parole meno usate e quindi, avendo una concorrenza minore, avrai più opportunità di avere un posizionamento alto.

Man mano che aumenta la tua credibilità e autorità potrai spostarti su keyword più competitive e posizionarti molto meglio rispetto agli inizi.


Per fare keyword research puoi usare dei tool, per esempio Ubersuggest: cerca la tua parola chiave e scegli tra le idee keyword quelle parole con meno volumi di ricerca.


Fatto questo torna a Shopify e lavora sulla scheda prodotto orientata alla SEO per la parola che hai scelto.

In basso troverai l’anteprima per i motori di ricerca: compila questa parte ricordandoti che non si tratta del titolo e il testo del tuo prodotto, ma è quel testo che gli utenti vedranno su Google.



  • Title e meta description: Quando compili questo campo devi stare attento alla lunghezza del testo che non deve superare mai i caratteri richiesti. In caso contrario la descrizione non sarà totalmente visibile e non è per nulla attrattivo per l’utente.

Ti consiglio di controllare la visione definitiva in Google SERP simulator.

Un altro tool molto interessante per la descrizione dell’articolo è Answerthepublic.

E’ davvero molto utile per le descrizioni perchè ti schematizza quelle che sono le domande e le ricerche correlate alla tua parola chiave più gettonate dagli utenti.


Inserendo queste domande correlate otterrai una descrizione davvero performante.

Non sottovalutare questa parte.

Lo sviluppo corretto dell’area di descrizione sarà così un tuo punto di forza perchè, la maggior parte di e-commerce, ha descrizioni davvero brevi.

E ti dirò di più.


Google scansiona l’intera pagina e non solo la meta description.

  • Ottimizzazione dei file multimediali: non fare come tutti che prendono direttamente le immagini dal fornitore e le caricano sul loro e-commerce.

Avere fotografie uniche, esattamente come i testi, ti permette un buon posizionamento. Questo perchè vedere foto identiche tra i siti è davvero penalizzante.

Ti consiglio di caricare video tramite YouTube per esempio.


Google apprezza tutti i contenuti multimediali ma soprattutto se tanti e diversi tra loro.

Un altro consiglio che posso darti è quello di ottimizzare i file per esempio con Gimp.

  • Dati strutturati, risultati multimediali e rich snippets: apparire nelle ricerche di Google con descrizione, valutazioni e prezzo medio porterà la tua conversione alle stelle.

Per ottenere questi devi scegliere un template che abbia già all’interno questi dati ben strutturati, in questo modo a Google sarà chiara ogni informazione e ti premierà di far vedere agli utenti queste informazioni del tuo e-commerce.


Se vuoi sapere se il tema che ti piace è idoneo per i motori di ricerca: usa questo tool.

Potresti notare la mancanza di qualche informazione ma ti consiglio comunque di controllare bene perchè potrebbero essere informazioni che non sono nemmeno utili al tuo prodotto e che quindi non useresti anche se ci fosse la possibilità di inserirle.


Implementazione Plugin

All’inizio di questa guida ti ho spiegato che Shopify è un sistema chiuso e che quindi non puoi modificare le sue funzioni.

Ti ricordi?

Però voglio dirti una cosa.


Hai comunque la possibilità di integrare delle app o plugin e quindi aggiungere alcune funzionalità utili al tuo business che Shopify non prevede di default.

Ti consiglierò infatti delle app per aiutarti principalmente a lavorare con ads, retargeting ed email marketing. Tutte funzioni che Shopify non mette a disposizione.

Però è comunque prevista una funzione molto utile.


Shopify ti da la possibilità di inviare automaticamente una mail per i check-out abbandonati.

Questo perchè Shopify sa bene che i clienti che hanno abbandonato il carrello sono praticamente già tuoi clienti, hanno solo bisogno di una piccola spinta in più.


Se pensi che il 60% dell’abbandono carrello è dovuto a costi aggiuntivi, come spese di spedizione o commissioni varie, capisci bene che basta fare un retargeting ed eccoli che tornano da noi!


Vediamo quindi come fare.

Clicca su impostazioni > impostazioni di check-out, scorri fino a trovare “check-out abbandonati”:


Ti consiglio però ti implementare questa funzione con un’app: “Shopify mail”.

Ti fornisce 2500 email gratuite e, superata questa soglia, ti verranno a costare 1 dollaro ogni 1000 email inviate.


Se pensi non sia abbastanza e vuoi fare uno step in più puoi comunque appoggiarti ad app esterne come il classico Mailchimp, Activecampaign o klaviyo.

L’ultimo che ho citato è sicuramente meno conosciuto ma, se devo fare un confronto tra implementazione e costi, io ti consiglio proprio klaviyo.


Una volta che lo hai installato e collegato inizierà a raccogliere tutti i dati dei clienti, anche passati quindi quelli prima dell’installazione.

Voglio dirti una cosa.

Ricordati che i tool non sono una strategia, ma uno strumento, che ti deve servire per arrivare al tuo obiettivo. Quindi non scegliere in base al costo ma scegli quello che più si adatta alle tue esigenze.


Andiamo avanti.

Un’altra app che voglio consigliarti è SMS Bump, (stessa cosa di Klaviyo ma funziona con gli sms):


Ha un costo di circa 15 cent /sms, ma è davvero molto interessante: noi otteniamo grandi risultati soprattutto perchè hai la possibilità di inviare sms automatizzati che spingano al cross selling.

Esempio: ad un cliente che ha acquistato un paio di pantaloni il sistema gli invierà un messaggio del tipo “ciao, guarda questa camicia che si abbina perfettamente ai tuoi pantaloni”.


Puoi capire quanto può essere potente questo mezzo?

Ok, ma ora arriva roba che scotta.


Vuoi davvero mettere il boost al tuo e-commerce? senti qui.

Se ti dicessi che puoi portare il tuo e-commerce da 0 a 10?

Parlo di conversioni, di analisi dati, di tracciamento, di grafica…


Pagefly è un builder per le pagine che ti da modo, in primis di analizzare, ma ti dice anche come sviluppare ed ottimizzare al meglio tutto il tuo e-commerce rendendo le pagine più dinamiche e relazionali.


Ok, ok ti sgancio un’altra bomba atomica.

Slide Cart: installando questa app, al momento del carrello, consiglia al cliente cosa aggiungere al carrello in base a cosa sta acquistando.

Ma non è finita qui.


Mostrerà una barra che indica quanto manca per la spedizione gratuita (o all’omaggio) e aggiunge i bottoni rapidi per pagamenti.

Con queste app vedrai le conversioni e il carrello medio schizzare alle stelle, credimi.


Configurazione Google Tag Manager e Google Analytics

Per creare pubblicità e monitorare il tuo e-commerce sarà indispensabile tracciare gli eventi che accadono all’interno delle tue pagine.

Se non conosci il linguaggio di programmazione ti servirà proprio Google Tag manager per semplificare la gestione degli snippet che ti serviranno proprio per tracciare gli eventi.


Quindi, come primo passo, dovrai creare un account Google Tag Manager e successivamente lo andrai ad installare all’interno di Shopify.

Questo tool serve proprio per gestire tutti i tuoi codici (monitoraggio, analisi e pubblicità) in maniera centralizzata e semplificata.


Come primo passo crea un account Google e crea un account Tag manager, se non lo hai già attivato.

Una volta che hai effettuato l’accesso, inizia ad inserire i dati per la configurazione dell’account.

Cliccando su crea ti si aprirà la dashboard con una prima istruzione: installa questo codice sul tuo sito.

Niente panico.



Il codice è diviso in 2 parti, come vedi dall’immagine.

Ora dovrai copiare la parte 1 e incollarla su Shopify: clicca su negozio online > temi > in temi attivi > azioni > modifica codice.


Se non conosci il linguaggio di codice non ti preoccupare, cercherò di essere il più chiaro possibile.

Clicca su “theme.liquid” all’interno di Layout (guarda la freccia nello screenshot), devi inserire la prima parte del codice all’interno della sezione “head”.

Come fare?

Cerca “head” ed inseriscilo prima della chiusura, questo significa che dovrai incollare la prima parte del codice prima della parola “/head”:


Ora torna su Tag Manager e copia la seconda parte di codice.

Torna su Shopify ancora una volta per incollare questo secondo codice, ma questa volta nella sezione “body”:


Esattamente come prima cerca la parola “/body” e incollaci la seconda parte del codice.

Ora clicca su salva.

Cosa devo fare ora?

Ora dovrai controllare se quello che hai inserito funziona.


Vai quindi nel tuo negozio e con l’estensione di Google Chrome “Google Tag Assistant” puoi vedere se nel tuo sito c’è un tag manager.

Se vedi che è presente controlla che il codice corrisponda al tuo profilo.

Tutto bene?

Ok procediamo.


Ora che hai installato tag manager all’interno di Shopify, potrai creare un tag.

Per esempio, uno dei tag più usati, è quello per comunicare a Facebook quando un tuo utente rimane nelle tue pagine web, per diverso tempo facendo scatenare così un evento, che Facebook utilizzerà per fare retargeting tramite un ads davvero precisa.


Puoi scegliere davvero tantissimi tag o crearne uno scegliendo “HTML personalizzato”, ti basterà copiare ed incollare il codice che ti interessa integrare in Shopify.


Una volta creato il tag dovrai dire a tag manager quando attivarlo esattamente: dovrai scegliere quindi un attivatore che faccia attivare il tag dell’evento.


Scegli quello più adatto a te ma ti consiglio comunque di provarli un po’ tutti.

Scegliendo per esempio “timer” stai dicendo a tag manager di creare un evento ogni tot tempo, che deciderai tu.

Salva.


Ricordati anche di cliccare su “invia” in alto a destra per rendere effettivi i tuoi tag.

Ok, ma se io volessi semplicemente monitorare il comportamento dei miei utenti, senza innescare eventi?

Per questo puoi utilizzare Google Analytics che ti permette di accumulare tantissimi dati, sempre gratuitamente.


Si lo conosco, ma come faccio ad utilizzarlo su Shopify?

Entra in Google Analytics e se non lo hai crea un account.

Anche qui ti si apre la pagina principale dove dovrai inserire alcuni dati e scegliere tra alcune opzioni e clicca su “successivo”.


In questo momento dovrai creare una proprietà di Google Analytics, ma attenzione, a noi interessa creare anche una proprietà Universal Analytics quindi clicca su avanzate e attiva:


Perchè dovrei attivare anche Universal Analytics?

Perchè dovrai sfruttare le funzionalità di e-commerce avanzato di Google e questo non sarebbe possibile senza Universal Analytics.

Ora inserisci il nome e fai attenzione ad impostare tutti i dettagli, inserisci quindi l’URL del tuo sito.


Cliccando su avanti ti verranno fatte altre domande e clicca su crea.

Ora che hai creato il profilo di Google Analytics collegato all’account del tuo sito ti si aprirà la dashboard da cui puoi controllare tutte le analisi relative al tuo e-commerce.


Se possiedi più account Shopify dovrai fare un collegamento per ogni profilo.

Ora, quello che ti consiglio di fare, è giocarci un po’ per capire bene ogni voce.

Ma ora ti faccio vedere un passaggio fondamentale:


Clicca ora su amministratore, vai a destra nella sezione “vista” e clicca su “impostazioni e-commerce”:


Aprendolo dovrai abilitare sia l’e-commerce che l’e-commerce avanzato e salva, basta un click, è molto semplice.



Ora dovrai prendere il codice di monitoraggio che trovi su: amministratore > informazioni di monitoraggio > codice di monitoraggio (rettangolo giallo nello screenshot qui sopra).


Copia quel codice che ora lo andremo ad inserire su Shopify > negozio online > preferenze.

Ora qui potrai incollare il codice che hai appena copiato:


Clicca su salva in alto a destra e attiva il flag su “utilizza e-commerce avanzato” e salva ancora una volta.

Ora l’integrazione nativa tra Shopify e Google Analytics è attiva.

Da questo momento inizierai ad accumulare tantissimi dati che ti risulteranno super utili per analizzare e migliorare le prestazioni del tuo e-commerce.

Cosa vedrai esattamente?


Nella dashboard di Google Analytics vedrai il tuo tasso di conversione, le entrate, il carrello medio, il numero transazioni, i risultati dei tuoi codici affiliati, davvero tantissima roba!

Ma la cosa davvero utile è che potrai vedere i colli di bottiglia, quindi quei passaggi in cui stai perdendo fatturato.

Potrai quindi agire come un chirurgo proprio in quel punto per migliorare le performance del tuo e-commerce.


Se hai aperto ora ti sconsiglio di darci troppo peso, all’incirca dopo qualche migliaio di visite e una decina di transazioni allora i tuoi dati saranno statisticamente utili.


Shopify assistenza e supporto

Avere un supporto tecnico è fondamentale soprattutto quando si tratta di una piattaforma per e-commerce “pronta all’uso” pensata proprio per utenti che non hanno competenze tecniche avanzate.

Beh, che dire.

Uno dei punti forti di Shopify è proprio l’assistenza 24/7 telefonica, tramite piattaforme social, tramite email o chat dal vivo.

E ti dirò di più.

Oltre a contattare direttamente il loro team puoi accedere alla documentazione per cercare guide a risoluzioni possibili per il tuo problema.

Però c’è una nota negativa.

I tempi di risposta possono arrivare anche a 30 minuti.

Questo però, a pensarci bene, può anche essere un dato positivo che ci indica il numero sempre più crescente di utenti che utilizzano questa piattaforma.


Come guadagnare con Shopify?

Ok tutto bellissimo, ma cosa devo fare nella pratica per guadagnare?

Per guadagnare puoi utilizzare Shopify come piattaforma per creare il tuo e-commerce, per fare dropshipping oppure affiliate marketing.


Ora ti parlerò dei 3 metodi principali con cui puoi arrivare ad un guadagno.

Però lascia prima che ti dica una cosa.

La prima cosa che devi assolutamente fare è ottimizzare il tuo sito.

Come puoi fare?


Leggi qui:

1. ottimizza la home page: la call to action deve essere sempre presente e posizionata in alto, ben visibile e chiara.

Ricorda anche che il tuo obiettivo deve essere quello del posizionamento. Per fare questo devi comunicare bene chi, mostrando i benefici dei tuoi prodotti e mettendo bene in mostra cosa ti differenzia dai tuoi competitor;


2. punti di forza: descrivi i punti di forza subito dopo la home page, come per esempio se puoi effettuare la spedizione celere, i resi, assistenza, ecc…


3. acquisizione del traffico: quando una persona non compra dovrai cercare di farti dare comunque qualcosa come per esempio il suo contatto in modo tale possa entrare nella sequenza, inizia una relazione e farla convertire facilmente con un retargeting.

Inserisci quindi un pop up con l’iscrizione alla newsletter, per esempio;


4. comunica le promo: le promo devono essere evidenti, nascoste non servono a nulla. Puoi per esempio posizionarle nella barra in alto aggiungendo anche un bel timer rosso, indicando il tempo o il numero di pezzi rimanenti.

Fare leva sulla urgency e scarcity è tra le tecniche di conversione migliori;


5. pagina all products: nella pagina dove mostri tutti i prodotti metti in prima battuta i tuoi prodotti cavalli di troia, cioè quei prodotti ad altissima conversione, quei prodotti a cui è davvero difficile dire di no.

Però ricordati di analizzare i comportamenti e interessi dei clienti e ruotare questi prodotti in base a queste analisi;


6. live chat: si tratta delle armi di marketing più potenti che ci siano. Chiaramente per questo serve un customer care attivo, altrimenti non ha senso.

Ma se ne hai la possibilità attivala perché si tratta di una grande leva di forza per la conversione: aiuta a sbloccare quell’utente che è ad un passo dall’acquisto ma è ancora indeciso o dubbi su un prodotto;


7. pagine di prodotto specifiche: devono essere pagine estremamente customizzate e relazionali. devi aggiungere belle foto e video, mostra il tuo prodotto mentre viene utilizzato, aggiungi più informazioni possibili e anche qualche consiglio di utilizzo.

Se in queste pagine di un prodotto inserisci anche altri prodotti consigliati ma che comunque sono correlati potrai aumentare il tuo scontrino medio.

Questa tecnica si chiama cross selling.


La conoscevi?

In pratica proponi un prodotto che può essere utilizzato con il prodotto principale.

Es: compri delle scarpe e ti propongono anche i lacci, il prodotto per la pulizia, i calzini, le solette, la sacca da viaggio ecc;


8. ottimizza l’add to cart: quando il cliente aggiunge un prodotto viene aggiunto al carrello, scatta il pixel e si apre un popup sulla destra che da tutte le informazioni del carrello consigliandoti però anche altri prodotti da aggiungere.

Questa operazione è possibile farla installando le app slide cart e page fly, ne abbiamo già parlato.


9. recupero carrello abbandonato: questo è retargeting puro e può essere gratuito, se lo facciamo con mail e popup, oppure a pagamento, se vogliamo orientarci sulle ads.

Ricordati di creare un percorso di recupero carrello che sia adattato ai tuoi clienti e alla merceologia che vendi.

Cosa intendo?


Se vendi prodotti di impulso e di consumo con un carrello medio basso puoi inviare mail con una tempistica bassa, anche a 6 o 12 ore dall’abbandono carrello.


Ma se vendi prodotti costosi dove puoi avere dei carrelli da 400/800€, quindi decisamente prodotti più razionali, evita di essere così rapido, perché il cliente magari ha solo bisogno pensarci un pò.

Però non dimenticarti di lui: è un cliente caldo, sta solo aspettando che tu gli dia la spinta finale per strisciare la carta.


10. ottimizza il checkout: la tua priorità in questa fase è evitare che il cliente vada da altre parti e per fare questo non deve essere presente nessuna distrazione (a parte una live chat se la vuoi inserire).

Il cliente in questo momento deve acquistare o al massimo uscire dal carrello.

Tanto poi lo recuperi con l’infallibile retargeting!


Shopify Dropshipping


Shopify supporta il dropshipping, anzi il suo grande successo è dovuto anche alla sua completa integrazione a questo modello di business online.

Il dropshipping è adatto a chi non ha un magazzino a disposizione, per chi non riesce a produrre la merce che vuole vendere e per chi non ha una disponibilità economica con cui avviare il business.


Infatti il dropshipping è economico e conveniente.

Ma come funziona?


Il cliente compra il prodotto sul tuo sito senza che tu lo possegga effettivamente in magazzino e soprattutto senza che tu l’abbia comprato prima di venderlo.

Ora capisci perchè parlo di convenienza?


Solo dopo che il cliente ha acquistato sul tuo sito dovrai pagare il fornitore che preparerà la spedizione al cliente finale, senza passare da te.

Il tuo unico compito quindi è quello di vendere, fare promozione marketing ed eventualmente assistenza al cliente, cosa che peraltro puoi delegare ad un tuo collaboratore.


Riassumendo: tu pensi a vendere i prodotti dei tuoi fornitori e loro pensano a spedirlo ai clienti, fine.

Ok, ma come posso fare questo con Shopify?


Dovrai installare delle app di dropshipping perchè non si tratta di una funzione già presente.

Oberlo, una delle più famose, ti permette anche di collegare il tuo account Shopify ad Aliexpress: potrai cercare direttamente i prodotti che vuoi vendere ed inserirli con un solo click.


E’ tutto automatizzato, infatti Oberlo invia automaticamente l’ordine ad Aliexpress che lo spedisce e invierà anche il tracciamento dell’ordine al tuo cliente.

Ma puoi utilizzare anche Printful, Spocket, Printify o Modalyst e davvero tanti altri.


Shopify per E-commerce


Se invece intendi creare un e-commerce con un prodotto tutto tuo, nato da una tua idea, è bene che prima di partire tu faccia un’analisi preliminare del tuo business.


Quello che voglio dirti è che devi individuare la struttura che assumerà il tuo business.

Vediamo assieme cosa devi fare, passo passo:

  1. analizza il tuo pubblico;

  2. studia il tuo prodotto;

  3. seleziona il modello del tuo business.

Tenendo quindi conto del tuo prodotto e del tuo pubblico andrai ad individuare quale modello di business intendi avviare, ne esistono 4:

  1. Business to Business: azienda per azienda (es articoli di cancelleria o pulizia).

  2. Business to consumer: azienda che vende direttamente al consumatore.

  3. Consumer to business: consumatore che propone un bene o servizio per un’azienda (es organizzatore eventi, consulente).

  4. Consumer to consumer: vendite tra consumatori (annunci, aste).

Individuato il tuo modello di business dovrai capire il metodo migliore con cui vuoi vendere:

  1. White label o private label: compravendita o su commissione.

  2. Dropshipping: vendita di prodotti di terzi.

  3. Vendita all’ingrosso: B2B

  4. Servizi di abbonamento

  5. Diretto al consumatore: vendi ciò che produci senza altri intermediari.

Voglio farti un esempio pratico.

Hai deciso di aprire un sito in cui rivendi vestiti da donna che acquisti direttamente dal grossista. Il tuo business sarà di tipo “business to consumer” tramite compravendita.


E’ chiaro che l’immagine del mio sito, le tecniche di marketing e il rapporto con il cliente sarà totalmente diverso rispetto ad un B2B che vende tramite dropshipping.

Ricorda una cosa.


A chi vendere e come vendere dovrà essere la stella polare del tuo business perchè dovrai ottimizzare sempre (qualunque cosa) in funzione di questo.


Affiliate Marketing con Shopify


Di Affiliate Marketing se ne parla sempre di più e credimi se ti dico che ormai non è una pratica esclusiva degli influencer.

Di cosa si tratta?


Quando parliamo di affiliate ci riferiamo ad un rapporto commerciale tra un’azienda, che vuole vendere un suo prodotto o servizio, e un affiliato, che lo pubblicizza e reindirizza gli utenti che lo seguono verso il sito dell’azienda.

L’affiliato generalmente viene pagato una % per ogni vendita che riesce a far concludere all’azienda.


Se si tratta di un content creator particolarmente famoso o influente può richiedere anche un pagamento base per la pubblicità e i contenuti creati, al di là delle % su ogni vendita.

Shopify ha capito l’enorme opportunità di questo strumento di marketing e ha creato app specifiche che potessero permetterti di guadagnare attraverso le affiliazioni.


Come sempre ti consiglio di valutarle tutte e scegliere quella più adatta alle tue necessità, però per mia esperienza, posso consigliarti UpPromozione.



Shopify recensioni e opinioni


Si sa, chi è sviluppatore e programmatore non ama sempre queste piattaforme “pronte all’uso” ma credo, che anche tra gli amanti dei codici che hanno provato Shopify, qualcuno che lo apprezza c’è.

Con questo non sto dicendo che un e-commerce creato con Shopify supera quello customizzato da zero da un programmatore.

Però bisogna dargliene atto: si tratta di un prodotto davvero veloce, che non ti da problemi o bug con cui devi perdere tempo e soldi.


Oltretutto rimane comunque una piattaforma sufficientemente customizzabile che ti propone centinaia di app adatte ad ogni bisogno.

Tieni in mente che tu e Shopify avete lo stesso obiettivo: vuole farti vendere.

Beh il motivo è semplice: se vendi tu lui guadagna sia dal tuo abbonamento che dal tuo fatturato.


E’ ovvio quindi che ti renderà la vita facile e ti metterà anche a disposizioni mezzi, come app e temi, che sono in grado di aiutarti nella conversione.


Alternative a Shopify e differenze


Shopify è nato nel 2006 ed è quindi tra le più giovani piattaforme per e-commerce.

Risulta tra le più utilizzate però lascia che io ti possa citare anche altre ottime soluzioni.

Le differenze saranno essenzialmente il budget, la capacità tecnica e il tempo che puoi avere di tenere sotto controllo la piattaforma.

Ti faccio una premessa.


Sono tutte piattaforme Open Source e che quindi offrono personalizzazione più elevata rispetto ad un programma chiuso come Shopify, ma richiedono capacità tecniche.


Magento

Magento è la piattaforma e-commerce più usata negli USA.

  • Si tratta di un software self-hostess: non ti mette a disposizione un server ma devi acquistarlo e gestirlo tu esternamente al sito.

  • Magento ti permette di intervenire sul suo codice: puoi quindi modificare i suoi codici come meglio credi ma con costi variabili a seconda della portata di modifica che vorrai apportare.

E’ complesso: secondo la mia esperienza, gestire un software sul tuo server oltre che complesso risulta anche costoso perchè dovrai rivolgerti ad un programmatore.


Prestashop


Prestashop è molto diffuso in Europa e infatti se la contende con Shopify.

Se sai usare il linguaggio di programmazione, o puoi permetterti un programmatore, e ami avere tutto tutto sotto controllo questo fa per te.

  • Piattaforma gratuita: anche se dovrai implementare dei moduli a pagamento.

  • Necessita di un hosting esterno per essere installato: significa però che avrai tanta libertà operativa.

  • Open source

  • Necessita di interventi frequenti: dovrai eseguire aggiornamenti a qualsiasi cosa, dal server ai template.

WooCommerce


WooCommerce è diverso dagli altri che ti ho appena citato perché non si tratta di una vera piattaforma per creare e-commerce.

E quindi perchè me ne stai parlando?


Perchè si tratta di un Plugin per WordPress che ti permette di ampliare la funzionalità del tuo CMS trasformandolo in un e-commerce.

Se il tuo business principale è il tuo sito o blog, WooCommerce può fare al caso tuo.


Shopify Pro e Contro

Questa guida a Shopify è quasi alla fine.

Ti ho riempito di parole e informazioni che ora sono certo stiano girando nel tuo cervello.

Quindi credo sia utile fare un breve riassunto dei vantaggi e svantaggi di Shopify.


Ecco qui.

Shopify vantaggi

  • E’ semplice e veloce da utilizzare.

  • Piattaforma SaaS: le parti tecniche sono gestite e aggiornate da Shopify e quindi non dovrai preoccuparti di fare nulla di tutto ciò.

  • Nessuna installazione

  • Nessun acquisto: dovrai pensare solo alle spese del canone mensile.

  • Nessun problema di sicurezza: è una piattaforma chiusa, per attaccare il tuo e-commerce dovranno attaccare direttamente Shopify ed è altamente improbabile riescano a sfondare il loro sistema.

  • Hai tante app a disposizione per implementare le funzionalità e aumentare la personalizzazione del tuo sito.

  • Shopify si assume la responsabilità con assistenza continua: quindi vale i soldi del canone mensile. Altre piattaforme che sono totalmente gratuite non ti offrono tutti questi servizi e quindi sarai costretto a spendere soldi, o perdere tempo, per programmare o sistemare eventuali bug di sistema.

  • Community molto attiva.

  • Shopify attualmente, come soluzione usata Worldwide, è quasi a pari merito di WooCommerce.

Shopify svantaggi

  • Essendo SaaS, se non esiste una funzione nativa o integrabile con app, non è proprio possibile implementarla. Devi quindi valutare se fa al caso tuo e per questo motivo esiste la prova gratuita.

  • L’assistenza, a volte, può essere un po’ lenta.

Conclusione

Eccoci alla fine di questa guida.

Ho cercato di spiegarti come funziona Shopify e quali sono le sue enormi potenzialità raggiungibili in modo semplice e veloce.


Ti ho convinto ad aprire quel business a cui pensi da un po’?

Abbiamo anche visto con che facilità è utilizzabile da chiunque: senza conoscere il linguaggio di programmazione infatti potrai implementare le funzionalità del tuo e-commerce con semplici plugin da installare.


Ma lascia che ti dica un’ultima cosa.

Spero davvero che intraprenderai una delle strade che ti ho indicato per arrivare finalmente ad un guadagno che può davvero renderti indipendente economicamente senza nessun grosso investimento iniziale.


SI! E' ORA CHE IL TUO BUSINESS DECOLLI!!!

E' ORA CHE LA TUA AZIENDA LAVORI CON RAGAZZI CHE FACCIANO VERAMENTE PARTE DEL TUO PROGETTO. PROFESSIONISTI CHE DANNO IL GIUSTO VALORE AD UNA COLLABORAZIONE CON IL TUO BRAND E NON TI TRATTINO COME UN NUMERO ED IN MANIERA FREDDA!


ED E' ORA CHE TU SPENDA IL GIUSTO E NON CIFRE ESORBITANTI PER LAVORI RIDOTTI ALL'OSSO!

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1件のコメント


iovdzxgn
2023年12月04日

1111

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